FAQ

Domande e risposte sui temi del commercio internazionale.

Quali sono le formalità amministrative per avviare un'attività di import-export?

Per avviare un’attività di import-export occorre innanzitutto esercitare un'impresa in forma di società o individuale.

Dal 1° aprile 2010 è attiva una procedura denominata ComUnica che consente di eseguire contemporaneamente e con un’unica modalità di presentazione tutti i principali adempimenti amministrativi necessari all’avvio dell’attività ai fini della pubblicità legale nel Registro Imprese, dell’iscrizione all’Albo Imprese Artigiane, ma anche ai fini fiscali (IVA), previdenziali (INPS) e assicurativi (INAIL).

L’avvio dell’attività di import-export non è soggetta ad alcuna specifica autorizzazione, ma normalmente viene richiesto che l’attività dichiarata sia di produzione o almeno di commercio all’ingrosso.

Per ulteriori informazioni e per scaricare gratuitamente tutti i programmi informatici necessari è possibile consultare i siti del Registro Imprese e delle Camere di commercio territorialmente competenti: http://www.registroimprese.it

Con tutti gli avvenimenti destabilizzanti che stanno succedendo in molte parti del mondo, come faccio a reperire informazioni sulla rischiosità dei mercati esteri?

Per quanto riguarda il rischio Paese, cioè quello che deriva non dal comportamento del singolo partner commerciale straniero, ma da eventi politici, sociali, economici e finanziari del Paese in cui si va ad operare, è indubbio che la ricerca delle informazioni da acquisire può presentare notevoli difficoltà.

Nel campo del rischio Paese, in misura decisamente maggiore rispetto al campo del rischio commerciale, è bene non affidarsi a sistemi informativi poco sicuri, ma ricorrere a fonti ufficiali e istituzionali.

Tra queste si suggerisce di consultare la società SACE (Servizi Assicurativi del Commercio Estero S.p.A con sito www.sace.it ), Agenzia del Ministero dell'Economia e delle Finanze italiano, che attraverso una serie di indicatori, monitora costantemente i mercati stranieri, esprimendo una valutazione sulla loro rischiosità.

Quali sono i documenti comunemente utilizzati nelle operazioni con l’estero?

I documenti utilizzati comunemente nell’ambito delle operazioni commerciali con l’estero sono:

  • la fattura commerciale: emessa dal venditore nella lingua richiesta dal Paese destinatario della merce e nel numero di copie da esso stabilito, in cui sono riportati elementi essenziali secondo la normativa fiscale vigente e altre informazioni che possono essere comunque utili.
  • la distinta di carico: meglio nota come packing list emesso dal venditore, in cui devono essere riportati: il numero di fattura commerciale cui la distinta fa riferimento; il numero e la tipologia dei colli; la descrizione delle merci contenute in ciascun collo; eventuali estremi del container all’interno del quale vengono caricate le merci.
  • il certificato di origine (documento di origine non preferenziale): attesta l’esatta ed ufficiale origine delle merci da sdoganare. È uno strumento indispensabile per la dogana del Paese importatore che può così verificare il regime daziario da applicare alla merce. Tale certificato è da richiedere alla Camera di commercio competente territorialmente. Per la CCIAA di Genova la richiesta va effettuata attraverso lo sportello telematico che consente la compilazione della domanda direttamente on line. Talvolta può accadere che un determinato Paese ne richieda la vidimazione anche presso il proprio consolato o ambasciata.
  • il certificato EUR.1 o altri certificati di origine preferenziale: si tratta di documenti che servono ad attestare l’origine comunitaria delle merci, costituendo il titolo giustificativo per l’applicazione del regime tariffario preferenziale (dazio ridotto o nullo) in base agli accordi bilaterali tra l’Unione Europea ed alcuni Paesi. L’Autorità competente al rilascio è la Dogana. Può essere sufficiente, dietro assunzione di responsabilità, anche una dichiarazione su fattura, così come previsto dalla normativa unionale.
  • il documento di trasporto: è un documento che attesta la stipula di un contratto di trasporto tra il mittente ed il vettore e che comprova la presa in carico della merce da parte del vettore per effettuarne la spedizione nei termini convenuti tra le parti. I principali documenti di trasporto sono le lettere di vettura marittima, aerea, ferroviaria e stradale.
  • il certificato di assicurazione: è un documento che riporta le condizioni e le clausole del contratto di assicurazione stipulato sulla merce in corso di trasferimento dal mittente al destinatario.

Oltre a questi documenti a seconda dei casi possono essere richiesti obbligatoriamente specifici certificati (come per esempio i certificati sanitari per gli alimentari) o altre attestazioni.

Si consiglia di porre la massima attenzione e di verificare preventivamente la possibilità di ottenere in Italia documenti o dichiarazioni richieste da clienti o banche estere. 

Se avessi un quesito specifico su temi legati al commercio internazionale, la Camera di Commercio può aiutarmi?

L’Ufficio Commercio Estero camerale è uno sportello informativo e di prima assistenza.

Oltre che direttamente, può fornire ai propri utenti un ulteriore strumento per approfondimenti e richieste specifiche, attraverso il portale www.worldpass.camcom.it, sportello on line per l’internazionalizzazione del sistema camerale, dove è a disposizione anche il servizio Esperto on-line.

Per gli utenti registrati è attivo un servizio gratuito di risposte tecniche e di primo orientamento a domande specifiche per argomento e Paese di interesse su questioni connesse ad operazioni con l’estero e con l’Unione Europea.

La risposta al quesito perverrà direttamente sulla casella di posta elettronica indicata in sede di registrazione.

Come posso tenermi aggiornato sulle notizie riguardanti il Commercio Estero?

L’Ufficio Commercio Estero cura una rassegna stampa riguardante le notizie relative ai mercati esteri.

Le NOTIZIE DAL COMMERCIO ESTERO sono consultabili sul sito e sono suddivise in rubriche fisse (come normativa, notizie dall’Europa, dall’Africa o dal mondo), con segnalazioni di siti utili e approfondimenti su varie tematiche.

Fra le rubriche anche le segnalazioni di eventi/iniziative per l’internazionalizzazione non solo della Camera di Commercio ma anche quelle promosse da enti/organismi/associazioni ufficiali.  

E’ possibile iscriversi anche ad una newsletter (mensile) per ricevere le notizie direttamente sulla propria casella di posta elettronica. 

Ho un’impresa all’estero e vorrei aprire una sede/filiale anche in Italia. Come devo fare?

Occorre distinguere l’apertura di una sede secondaria o di una unità locale.

Nel primo caso occorre deve richiedersi l’iscrizione a Registro Imprese da cui derivano specifici obblighi, ad esempio in materia di deposito del bilancio annuale.

Nel secondo caso, invece, di una generica unità locale l’iscrizione avviene soltanto al REA (Repertorio Economico Amministrativo).

Ulteriori informazioni sono reperibili dal sito camerale www.ge.camcom.gov.it alle pagine del Registro Imprese.